Elezioni comunali a Boves: qualche domanda preventiva

Tempo di elezioni, tempo di promesse? La domanda è naturalmente retorica perché la costante di qualunque campagna elettorale è che i candidati si lancino in promesse che poi, almeno in parte, non riusciranno a rispettare. Succede a livello nazionale, figuriamoci se non succede anche a livello locale. Il prossimo 25 maggio Boves andrà incontro al rinnovo del Consiglio comunale, con il sindaco uscente Mario Giuliano che non si è ricandidato (lo scorso 26 aprile è scaduto il termine per la presentazione delle liste) e ci sarà dunque un nuovo primo cittadino a dirigere la città per i prossimi cinque anni. Poco si sa finora e, salvo qualche rumor indiscreto, aleggia ancora un alone di mistero perché non esistono siti internet delle liste, non ci sono cartelloni in giro, non sono stati resi noti i punti del programma né i nomi dei componenti. E allora basiamoci su quel poco che è certo (o quasi).

Tre sono i volti che si contenderanno le elezioni, due uomini e una donna. Il primo è Maurizio Paoletti, già vicesindaco dell’amministrazione in carica, che per la terza volta si presenta agli elettori con l’intenzione di spuntarla. Due volte gli è andata male, ma nonostante tutto è riuscito a entrare nella maggioranza del sindaco Giuliano dopo che questi aveva visto disgregarsi il gruppo con cui aveva vinto le elezioni. Paoletti, avvocato e originario di Rivoira, è espressione del centrodestra, ma dopo due tentativi falliti si ripresenta alle Amministrative con un gruppo fortemente rinnovato, che non conta più personaggi di spicco come Luigi Soffietti, ma si affida a molti assessori fedeli all’attuale sindaco, tra cui Enrica Di Ielsi e Matteo Ravera.

Il secondo candidato è Angelo Marchisio, anch’egli con un’esperienza da vicesindaco alle spalle durante il secondo mandato di Riccardo Pellegrino. Di professione architetto, Marchisio è espressione della sinistra bovesana, ma non sono ancora stati diffusi i nomi dei suoi compagni di avventura. Stando a quanto ha dichiarato al quotidiano La Stampa, il suo  progetto per la città mira “alla difesa del territorio dalla cementificazione e al ripristino dei servizi sociali e pubblici”.

Infine una new entry, Cristina Bersani, professoressa e direttrice della Scuola di Pace di Boves, un’istituzione storica da troppo tempo trascurata e lontana dai fasti degli anni passati. Per lei è la prima volta da candidata sindaco e pare (perché anche in questo caso non si sa quasi nulla di volti e programma) che la sua lista sarà composti da giovani anch’essi alla prima esperienza nell’ingranaggio politico comunale.

La situazione è ancora in fase di stallo avanzato, ma la speranza è che i dubbi vengano sciolti al più presto. Nell’attesa può valere la pena di porre all’attenzione dei candidati una serie di quesiti, nell’attesa di rivolgerglieli di persona in occasione di un incontro pubblico a San Mauro:

  • non trovate indecente che le aree verdi cittadine siano lasciate all’incuria più totale, con l’erba lasciata cresce alta, gli alberi non potati e i fiori non curati? A San Mauro, come in gran parte del territorio cittadino, i bambini fanno fatica a giocare nei parcogiochi tanto è elevato il senso di abbandono;
  • quale politica adotterete sul tema dei rifiuti nelle frazioni? Fornirete servizi come la raccolta porta a porta o continuerete sulla falsariga di quanto fatto finora?
  • Che tipo di politica condurrete sul tema della mobilità urbana? Le piste ciclabili saranno rese fruibili oppure rimarranno così come sono ora, con vicoli ciechi, aree non concluse, tratti chiusi o impraticabili?
  • In che modo vi relazionerete con la Proloco e con i comitati festeggiamenti frazionali? Incentiverete le attività mettendo a disposizione delle risorse (pecuniarie e di uomini) oppure la ostacolerete (e in questo caso, con quale motivazione)?

Alcuni spunti di riflessione per capire che aria tirerà a Boves nei prossimi anni. Se i candidati avranno voglia di farci sapere le loro posizioni, noi saremo ben lieti di dare spazio su questo sito al dibattito. Aspettando fiduciosi, buona campagna elettorale a tutti.