Il testo riportato di seguito è tratto da Boves “kaputt!”, l’opera scritta e autopubblicata nel 1974 da Donato Dutto (noto a tutti come Donà di San Mauro o Donà di Brigne), frazionista di San Mauro che assolse al ruolo di podestà cittadino durante i difficili anni dell’occupazione nazifascista di Boves. Il libro racconta le vicissitudini che interessarono Boves dopo l’armistizio del 8 settembre 1943, ma nella parte introduttiva viene fatto un excursus sulla situazione storico-sociale della città nel periodo precedente. Tra i vari capitoli spunta questo brano, dedicato allo zio di Donà, la cui eredità permise di finanziare la costruzione del Santuario della Medaglia Miracolosa di Mellana e del pilone bianco di San Mauro. Parte di quanto riportato viene confermato anche da un’altra fonte, Big Road Blues di David Evans (University of California Press, 1982). L’immagine di seguito, tratta dall’archivio famigliare, riporta l’autore, ormai anziano, accanto al quadro che raffigura lo zio sacerdote di cui sopra, scomparso a inizio ‘900.
Chi scrive non giudica fuor di luogo illustrare un po’ meglio la figura di quello che fu Padre Luigi Antonio Dutto, fratello di suo padre (nato lo zio nel 1850, e fu Luigi Antonio; nato suo padre nel 1852, e fu Antonio Luigi).
Missionario della Istituzione “Brignole Sales” di Genova visse negli Stati Uniti d’America nello stato del Mississipì, nella cui capitale (Jachson) fu parroco della principale parrocchia cristiana-cattolica “Saint Peter” dal 1885 al 1900. A 40 snni d’età era sul punto di essere nominato vescovo quando, avuta dall’Amministrazione della città un vasto lotto di terreno… vi costruì in una decina di anni un quartiere di ben cento case; andò soggetto a richiamo da parte dell’autorità religiosa per troppa applicazione in attività profana… e di “vescovo” naturalmente non si parlò più.
Alla sua morte avvenuta nel 1902 all’età di soli 52 anni, della sua consistente ricchezza di ben cento case che aveva costruito se ne appropriò lo Stato, dato che non era là nessuno dei suoi parenti che dello Stato ne avesse la cittadinanza.
I familiari in Italia ricevettero però la cifra ancora cospicua, di ben 12000 dollari per avere prima di morire, ceduto i diritti d’autore su una veramente grande opera letteraria in lingua inglese a cui aveva lavorato nei suoi ultimi anni “The Life of Bartolomè de las Casas” (la vita di Bartolomè de las Casas). Di quell’opera, che nella prima metà del secolo ebbe in parecchi degli Stati dell’America del Nord una grande diffusione, pochi anni fa il Rettore dell’Ordine dei Domenicani riconobbe a chi scrive il grande pregio letterario e storico dell’opera, consigliandolo anche per una nuova edizione; ciò che però chi scrive (ragazzo, sì, ma del ’99!) (che ne ha fatto anche la traduzione in italiano di tutte le 600 pagine) non assicura comunque di poter fare.
Alla morte di Padre Luigi Antonio Dutto negli Stati Uniti i suoi parenti in Italia oltre al contributo per il Santuario della Mellana, fecero costruire a San Mauro di Boves, nell’angolo formato all’incrocio della Via Comunale per San Mauro con la Provinciale per Peveragno, l’artistico pilone a forma di piramide triangolare sul cui basamento una targa in marmo ricorda il nome e i meriti dell’illustre “frazionista”.
In America comunque, l’Amministrazione della città di Jachson facendosene sua la proprietà, riconobbe ed assegnò al quartiere delle cento case il nome di “Dutto-Ville” con cui Padre Dutto l’aveva già chiamato durante la costruzione: e il nome di “Dutto-Ville” al quartiere, risulta, da assunte informazioni, ancora conservato.
Boves kaputt!, Donà di San Mauro, 1974, autoprodotto, Boves
Boves kaputt!, Donà di San Mauro, Araba Fenice, 1995, Cuneo